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Saturday, May 19, 2012

I tesori nelle colline di Imola.

Sono passate quasi tre settimane dall'ultimo mio post, questo perchè come dice Isabel Allende "il pozzo dell'ispirazione era vuoto" e questo succede anche perchè a volte si ricevono brutte notizie e lo spirito lascia posto alla sofferenza e alla frustrazione che non lasciano certo spazio a bei racconti pieni di energia perlomeno.
Nonostante ciò ho cercato di raccogliere materiale ed informazioni nell'attesa che il pozzo si riempisse e così oggi ho voglia di raccontare di una zona di Imola che facevo sempre in macchina quando ero un po' più giovane, ogni volta che avevo voglia di isolarmi e respirare in mezzo la natura tra vigneti e frutteti passando per il parco secolare "Tozzoni" e l'osservatorio astronomico e fermarmi nella vetta ad esplorare il cielo stellato o il panorama della mia cittadina.
Partivo sempre dal parco Tozzoni, forse il parco più importante di Imola, sicuramente il mio preferito; il terreno ben esteso fu acquistato nel 1880 dalla famiglia nobile, appunto Tozzoni, con l'intenzione di costruirci una casa di campagna. Il parco comprende un'area in prato all'inglese e il valore è di certo nella ricca presenza di alberi centenari quali querce, cipressi, abeti e cedri.
Andando su dopo qualche centinaio di metri, incontravo il piccolo ma efficiente osservatorio astronomico di Imola, l' "Alfio Betti", in onore di un astrofilo bolognese che contribuì al progetto di questo edificio che era in passato una scuola elementare e che fu adibita a osservatorio grazie al volontariato dell'associazione astrofili di Imola AAI. Qui siamo a circa 250 metri di quota. Ammetto che solo una volta e 15 anni fa, ho visitato l'osservatorio, in occasione della stella di Hale Bopp anche se la mia memoria dice che fosse quella di Halley, non so perchè, ma i testi mi dicono di no...quindi credo di aver imparato tanto su Halley come astronomo in passato, da averlo associato all'evento del 1997.
Arrivando in vetta la collina, mi accingevo a girarci intorno verso nord dove più avanti incontravo il Bosco della Frattona, ma di questa piccola e meravigliosa riserva, parlerò più avanti, posso solo dire che rispecchia la vegetazione che caratterizzava la città prima dell'urbanizzazione, un piccolo posto incantato dove il tempo è rimasto indietro, dove si trovano scritte su cemento a forma di croce, laghetti e zone scoscese con un sottobosco che si illumina di colori in primavera.
Mi si presentava così la parte più alta della collina, l'osservatorio e il bosco, dopodichè iniziava la discesa che affiancava l'altra parte del parco Tozzoni e un piccolo parco annesso dove ogni anno piantano alberelli in onore dei bimbi nati a Imola.
Questa quindi è in assoluto tra le zone che più amo della mia città e che più ricorderò con affetto quando un giorno sarò partita.
Prima dell'Osservatorio.






L'Osservatorio Astronomico.



In cima la collina.




4 comments:

Resiliente said...

come mi sono famigliari queste colline! Mio papà è di Bologna e abbiamo una casa a metà strada fra Loiano e Monghidoro e ci ho passato TANTE TANTE TANTE estati su quelle colline...

Ella said...

Tutti i giorni vedo queste colline ed ogni volta è come la prima volta: resto incantata ad osservarle per quanto sono belle.

Soledisicilia said...

Molto belle queste foto e mi e'piaciuto leggere questo post!

Ella said...

Ciao Nina! Grazie :)